Deep Tech: è iniziata la 4ª Onda di Innovazione

Stiamo assistendo alla nascita della quarta onda di innovazione. Dopo l'industrializzazione, i grandi laboratori del dopoguerra e la rivoluzione digitale, il Deep Tech rappresenta un’evoluzione potenzialmente in grado di generare un impatto sul business e sulla società superiore a quello creato dall’avvento di Internet.

L’onda innovativa generata da Internet ha metaforicamente travolto il tessuto imprenditoriale italiano: ancora oggi, solo il 3,8% delle imprese risultano digitalmente “mature”. È evidente quanto sia urgente per l’Italia adottare un nuovo modello di sviluppo, che sia sostenibile, scalabile, fondato su tecnologia e valorizzazione della proprietà intellettuale, e radicato nel territorio per cavalcare l’onda del Deep Tech.

L’innovazione che guiderà la trasformazione industriale dei prossimi decenni non nasce più soltanto dal digitale, ma dalla convergenza tra scienza avanzata e natura per affrontare le sfide più complesse dell'umanità.

I numeri parlano chiaro: in soli quattro anni (2016-2020) gli investimenti globali nel Deep Tech sono passati da 15 a oltre 60 miliardi di dollari, con un aumento dell'investimento medio per startup da 360.000 a 2 milioni di dollari. Il 97% delle aziende Deep Tech contribuisce al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'ONU e utilizza almeno due tecnologie convergenti, con il 66% che ne combina più di due.

Ciò che rende il Deep Tech dirompente è la convergenza di tre cluster tecnologici: computazione e cognizione (IA e neuroscienze), sensoristica e movimentazione (IoT e robotica), materia ed energia (nanotecnologie e biologia sintetica). Questa convergenza ha abilitato accelerazioni tecnologiche senza precedenti: Moderna e BioNTech hanno sviluppato vaccini COVID-19 in soli nove mesi, mentre startup come Commonwealth Fusion Systems puntano a costruire il primo reattore a fusione commerciale entro sette anni.

Il Nature Co-Design è un sottoinsieme del Deep Tech, un approccio in cui i sistemi biologici non sono solo risorse da sfruttare o elementi di studio, ma veri e propri partner attivi per progettare, ingegnerizzare e produrre a livello molecolare e atomico.

Future Farming nasce con l’ambizione di costruire le condizioni per coltivare – nel senso più ampio del termine – nuove tecnologie, nuovi modelli produttivi, nuove architetture industriali. Il concetto centrale è il Nature Co-Design applicato all’industria.

Future Farming rappresenta molto più di una Rete: è un progetto strategico capace di connettere innovazione scientifica, visione industriale e sviluppo territoriale in un unico ecosistema coerente.

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FUTURE FARMING: L’innovazione Sostenibile che Connette Scienza Avanzata e Natura